La supervisione nel contesto della consulenza Psico-Forense: obiettivi, funzioni e compiti

La supervisione rappresenta uno strumento fondamentale per un* professionista psicolog*, psicoterapeut*, che lavora come Consulente Psico-forense, perché offre un supporto prezioso nel
gestire la complessità del proprio lavoro.
Il ruolo di consulente tecnico d’ufficio o di parte richiede competenze, che vanno oltre quelle
cliniche tradizionali, poiché occorre rispondere ai quesiti del giudice mantenendo allo stesso tempo
il rigore professionale ed etico richiesto dal contesto forense.
Gli obiettivi della supervisione possono essere così sintetizzati:

  1. guardare il proprio operato da una diversa angolazione, riflettendo su nuove possibilità
    interpretative e di intervento;
  2. favorire il confronto con chi possiede competenze specifiche e un’esperienza consolidata nel
    campo;
  3. migliorare le abilità diagnostiche e individuare il momento opportuno per intervenire: nel
    contesto Psico-forense, la tempestività e l’accuratezza degli interventi sono essenziali per ridurre i
    margini di errore;
  4. fornire indicazioni su ciò che è meglio evitare prevenendo azioni o scelte, che potrebbero risultare
    controproducenti o eticamente inadeguate;
  5. la consulenza Psico-forense può essere un lavoro solitario e carico di responsabilità. Avere un
    supervisore offre la possibilità di sentirsi meno isolati, ricevendo supporto emotivo e professionale;
  6. sviluppare comprensione, abilità esecutive e sensibilità empatica.

Funzioni e compiti della supervisione

Il carico emotivo e le pressioni del contesto forense possono facilmente portare a situazioni di stress
lavoro correlato e burn-out. La supervisione svolge un ruolo chiave nella prevenzione di questi rischi,
offrendo l’elaborazione dei vissuti legati all’attività professionale.
Inoltre, aiuta a mettere in ordine le risorse a disposizione, incoraggiando un adattamento creativo
e proattivo rispetto alle sfide che si presentano, invece che reattività, promuovendo una cultura
dell’autovalutazione. Non ultimo il rispetto delle norme etiche e deontologiche è un aspetto cruciale
del lavoro Psico-forense. La supervisione funge da garante di queste dimensioni favorendo un
costante allineamento con i principi del codice deontologico.

Il supervisore sceglie di affiancare collegh* in un viaggio professionale di costante riscoperta di
risorse emotive, relazionali e personali talvolta inascoltate e lasciate troppo a lungo sullo sfondo.
La supervisione è crescita personale, impegno etico e deontologico, garanzia di qualità per il nostro
lavoro. Nei miei quasi 32 anni di carriera ho amato ricorrere alla supervisione quanto oggi sento il
peso della responsabilità ogni qualvolta sono scelta come supervisore.
Se in questo momento del tuo percorso senti il bisogno di avere accanto qualcuno che ti affianchi e
ti supporti con uno sguardo amorevole e fiducioso sono a tua disposizione.

Francesca Siboni

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